Le auto aziendali hanno sempre goduto di particolari agevolazioni fiscali, ma negli ultimi anni il regime di tassazione ha subito importanti cambiamenti
A seguito delle disposizioni adottate a livello europeo e nazionale per contenere le emissioni inquinanti, anche le auto aziendali con emissioni di CO2 più elevate sono state colpite. Più l’auto è inquinante e più alte sono le tasse da pagare, e viceversa.
Le modifiche riguardano soprattutto le auto aziendali con fringe benefit, ovvero quelle contrassegnate da “benefici accessori” o secondari. Sono quei benefit, cioè, che possono essere definiti anche “compensi in natura” perché appunto non vengono dati sotto forma di denaro, ma come beni e servizi.
Analizziamo la situazione attuale riguardante la tassazione sulle auto aziendali.
Come sono regolate le tasse per le auto aziendali nel 2021?
In base alle indicazioni inserite nella Legge di Bilancio 2020, sono cambiate le regole in merito al fringe benefit sui contratti dei veicoli aziendali a partire già da luglio.
Il fringe benefit è un compenso concesso ai dipendenti di un’azienda, una retribuzione che non viene elargita in denaro, ma attraverso l’offerta di una serie di servizi. Uno dei fringe benefit più comuni è un veicolo aziendale a noleggio a uso promiscuo, da usare sia per l’attività lavorativa sia per le esigenze personali del lavoratore.
Come si calcola il fringe benefit sull’auto aziendale? Si parte da un calcolo forfettario, che rende il conteggio molto semplice. In pratica viene stabilita una percorrenza di 15 mila chilometri l’anno, di cui il 30% sono per l’utilizzo personale del veicolo da parte del dipendente, quindi circa 4.500 Km. Ogni anno l’Aci pubblica le tabelle ufficiali per la tassa auto aziendale del fringe benefit, con valori differenti in base al modello di veicolo.
Nel 2020, la soglia del fringe benefit da tassare ha subito una riduzione sui veicoli più ecologici, passando dal 30 al 25% per le percorrenze medie di 15 mila chilometri l’anno. Al contrario, ad essere penalizzate sono le vetture con maggiori emissioni di CO2, a scapito di mezzi aziendali elettrici e ibridi.
La soglia tassabile, per quanto riguarda le auto a uso promiscuo, si adatta alle seguenti fasce:
- 25% – emissioni CO2 inferiori a 60 g/Km;
- 30% – emissioni CO2 tra 60 e 160 g/Km;
- 40% – emissioni CO2 tra 160 e 190 g/Km;
- 50% – emissioni CO2 superiori a 190 g/Km.
La tassazione è radicalmente cambiata nel 2021, soprattutto per le auto inquinanti, in seguito all’inasprimento delle percentuali del fringe benefit. In questo caso, le automobili con emissioni fra 161 e 190 g/km pagheranno il 50% di tasse, mentre quelle con più di 190 g/km saranno tassate al 60%.
La quota di imponibile non cambierà per le auto nelle prime due fasce. Allo stesso modo, sono stati aggiornati gli importi dei rimborsi chilometri indicati dalle tabelle Aci 2021.
Le nuove normative sono applicate a tutte le auto aziendali ad uso promiscuo immatricolate dopo il primo gennaio 2020 o con contratti stipulati nel luglio 2020. Di fatto, non hanno alcun valore retroattivo.